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Il Gordon Setter

Il setter scozzese o setter Gordon deve il suo nome al Duca di Gordon che usava andare a caccia con i cani nero focati dei suoi fattori. 

Una di queste femmine fu fatta inizialmente accoppiare con i setter del Duca dando così ufficialmente inizio ad una nuova razza; il setter scozzese. Oltre che per il caratteristico mantello il setter scozzese si differenza dagli altri setter per la struttura corporea che è più robusta e meno slanciata.

setter gordon o setter scozzeseHa testa massiccia, sviluppo accentuato delle labbra, pelo più corto e ondulato. Per le sue caratteristiche fisiche il setter Gordon non è agile e veloce come gli altri setter; è però più equilibrato e resistente alla fatica, buon nuotatore e presenta una andatura elegante.

Il setter Gordon ha la tendenza ad ingrassare nei periodi di inattività per cui occorre essere attenti alla sua alimentazione di riposo. Il setter Gordon è adatto a tutte le cacce nelle quali vengono impiegati gli altri setter.

Altezza: da 62 a 66

Peso: 30 kg. i maschi, 25 kg. le femmine

Mantello: costituito da pelo setoso e ondulato con frange, nero con macchie color mogano.

Orecchie: pendenti ed aderenti alla testa

Coda:diritta o arcuata

 

tratto da:

La Doppietta


CURIOSITA'

 

Ferdinando Delor de Ferrabouc

-1838 1913-

Cinofilo , cacciatore, giudice di Field Trials ed Esposizioni, fondatore del Kennel Club Italiano, è una delle maggiori figure della cinofilia nel nostro paese.

Direttore e fondatore di riviste specializzate quali la Rivista Cinegetica, organo ufficiale del Kennel Club Italiano, Caccia e Tiri, collaborò con lo pseudonimo di Max ad altre testate quali Diana e Il Cacciatore Italiano e scrisse alcuni trattati la cui validità è ancora oggi riconosciuta: ricordiamo fra gli altri "I cani da ferma", il famosissimo "Il Vademecum dell'Ammaestratore" giunto ad una quinta riedizione nel 1914, "Il romanzo di un cane".

Estimatore delle razze italiane, a lui si deve la prima stesura dello standard del Bracco Italiano e dello Spinone.

I suoi bracchi, spinoni, pointers e setter furono i protagonisti delle rassegne cinofile  a cavallo tra l'ottocento ed il novecento, dando una indelebile impronta all'allevamento di queste razze.

 

 

Il setter nero focato

Non avete idea del dispetto che provo nel dover chiamare col nome generico di "nero focato" questi simpatici animali, che ho imparato a conoscere ed ad amare sotto il nome di " Gordon".

Mi sembrano i discendenti di una nobile stirpe resisi indegni di portare il nome degli avi illustri.

Eppure se vi fu un cane che primeggiasse in Inghilterra, nella prima metà del secolo scorso, questo fu certamente il Gordon, per la incontestata bravura, le belle forme ed il seducente colere del manto: ma purtroppo, " tout passe, tout lasse, tout casse" a questo mondo, e la stella dei Gordon è tramontata.
Tramontata, per colpa degli stessi suoi ammiratori che, sospinti dalla evoluzione che andavano subendo, in causa delle trials, le razze canine, vollero costringerlo per mantenere a qualunque costo il primato, a fornire un lavoro in stridente contrasto con la sua indole e con le sue forme. Essi vollero violentare la natura, ma la natura non si violenta mai impunemente.

Nelle trials si richiede - confesso umilmente di non comprenderne il perché - una andatura vertiginosa, da treno lampo; andatura che il Gordon, per sua stessa struttura, non poteva assolutamente fornire. Si pensò di alleggerirlo, sia infondendo nella razza del sangue irlandese, sia selezionando nel senso della velocità; e quella selezione ad oltranza, unita ad altri incroci inconsulti, uccise il Gordon per dare vita al nero focato cane insulso, degenerato, privo delle doti peculiari dei suoi antenati: un cane " né carne né pesce", né field trialer né cane da caccia: cane esile, privo di fibra e di ossatura. Ne appare ancore qualcuno nei rings, che, per uno sforzo di atavismo, ha conservata la suprema eleganza dell'antico tipo e colpisce l'osservatore superficiale, ma non resiste a lungo ad un esame severo e dettagliato; le sue deficienze si palesano facilmente all'occhio esperto.

Ne potrei citare parecchi, anche qui da noi, coperti di allori effimeri facilmente conquistati……..in mancanza di meglio.

Allorquando i Laveracks fecero la loro prima apparizione nelle esposizioni inglesi, i Gordons erano all'apogeo del favore ed avevano sinceri e convinti ammiratori, non solo nel pubblico ma pure fra i più distinti e stimati cinofili di quel tempo quali Stonehenge - Walsh, editore del Field - e Idstone - Rev. Thomas Pearce - che ne sostennero ad oltranza le parti contro la nuova moda invadente.

Persino Llewellin fu, nei primordi, fervente adoratore dei Gordons; ma avendoli presentati ai primi fields, nel 1870 circa, essi furono naturalmente battuti ed egli appassionatosi per la grande andatura, andò cercando di surrogarli con altre razze: Dopo parecchi tentativi infruttuosi, sia con razze

pure che con incroci, ottenne finalmente la sua varietà ormai celebre nel mondo intero, mediante l'incrocio dell'antico Gordon colla razza pura, selezionata, del suo amico e predecessore Laverack.

Dare una descrizione esatta del setter nero fuocato, come è oggidì, è - credo- opera impossibile e superiore ad ogni modo alle mie forze. Come descrivere infatti un tipo che non è fissato? Lo sprazzo di una lampada che si spegne?

Preferisco invece dirvi del Gordon quale era e quale ritornerà forse un giorno se i suoi ammiratori sapranno liberarsi dalle false massime imposte dalle trials e darsi a tutt'uomo alla ricostituzione di una razza buona, supremamente bella e, soprattutto, di uso pratico superiore forse alle sue congeneri.

L'allevatore inglese è così gelosamente testardo che devono certamente esistere ancora, in vari remoti angoli della Scozia, più di un rappresentante dell'antica razza pura, coi quali non dovrebbe essere difficile di ricostituirla.

Speriamo dunque, e lasciando a parte per ora il nero fuocato, ritorniamo al Gordon: è il più robusto ed il più solidamente costruito dei setters; gli si rimprovera persino la forma troppo massiccia; ma quelle forme massicce, però, fuse in un insieme di perfetta armonia, formano un complesso piacevole ed elegante, quantunque refrattario naturalmente alle grandi andature tanto di moda al giorno d'oggi.

La sua andatura, però, sino alla innovazione delle trials, era stata giudicata sempre più che sufficiente per il servizio di caccia a cui il cane da penna viene adibito, e nel disimpegno del quale aveva pochi rivali.

Il petto ne è profondo, i reni forti e robusti, appiombi perfetti, piede raccolto, coda piuttosto corta e portata con distinzione; testa massiccia e larga, con l'osso occipitale ben marcato; muso lungo e quadrato, orecchio attaccato all'ingiù e graziosamente cadente. Pelo diritto, di media lunghezza sul corpo, più ricco dietro le gambe ed alle natiche, leggermente ondulato sulle orecchie, di color nero corvino, meno che al petto, alla parte inferiore delle quattro gambe, sotto la coda ed alle natiche, in cui sarà di giallo fuoco molto carico. Dettaglio caratteristico: una macchietta rotonda, della grandezza di un "ventino" e dello stesso colore giallo fuoco, posta al di sopra dell'occhio, completerà quella livrea così elegante e simpatica.

Il bianco, sia sul petto che in altre parti del corpo, non implica punto di squalifica, giacché tutti i cani di Sua Grazia il Duca Alessandro Gordon erano di manto nero, bianco e fuoco.

Per quanto se ne possa dire, il vero Gordon di pura razza non ha nulla da invidiare ai suoi congeneri setters per potenza d'olfatto, e fu sempre, sul terreno di caccia, ausiliare tale che difficilmente si potrà rimpiazzarlo.

La sua andatura non fu mai vertiginosa, no di certo; e non saprei davvero muovergliene rimprovero, ma incrociava regolarmente la sua cerca, al galoppo moderato, più che sufficiente in campagna, la testa alta, puntando generalmente da lungi in stile perfettamente corretto e, mercé il suo aiuto, non si uccidevano di certo minor numero di grouses che al giorno d'oggi.

Le classi dei Gordons o nero-fuocati, sono da qualche anno a questa parte assai miseramente rappresentate nelle esposizioni, come d'altronde alla maggior parte delle esposizioni estere, se devo credere ai resoconti che leggo sempre assiduamente.

Da noi, dopo la scomparsa di Mayor di Sant'Uberto, non ricordo nessun di questi cani meritevole, non dico di lode ma solo di menzione: qualche bastardo, prodotto discreto del caso o di un persistente atavismo; qualche cane elegante, dalla silhouette seducente, con scarsa consistenza di struttura, senza tipicità e….nulla più.

Rivivrà l'antico tipo di Gordon Castle, o siamo condannati in eterno al… nero fuocato?

 


Parliamo di Gordon


Tutto bene, quindi? Beh, si e no.
Certo, è estremamente positivo per un allevatore al quale stia a cuore il miglioramento della razza, sapere che gli sforzi fatti hanno avuto un riscontro positivo, ma per contro stiamo vivendo un momento estremamente delicato per il futuro del Gordon.
Vediamo di spiegarci meglio: una razza da ferma qual è il Gordon è stata selezionata con uno scopo puramente pratico, con l’intento cioè di mettere al servizio del cacciatore un cane robusto, di volontà, resistente alla fatica, insomma un valido aiutante che svolgesse l’attività venatoria al meglio.
E’ inutile ricordare che quando si parla di razze canine, si parla prima di funzione, poi di morfologia, anzi la morfologia è creata dalla funzione, non viceversa.
Se torniamo a quando Alessandro IV Duca di Gordon iniziò la selezione della razza che doveva portare il suo nome, ci rendiamo facilmente conto di come si sia voluto selezionare un cane robusto, ben costruito e compatto, capace di cacciare per giornate intere nei terreni scozzesi che, notoriamente, non sono dei più facili: eriche, colline, terreni duri impediscono di credere che il Gordon possa galoppare alla velocità dell’inglese o dell’irlandese, così come ci viene suggerito anche dalla sua costruzione, molto più compatta degli altri setter e dall’ossatura più massiccia. Il Gordon non è e non deve essere un cane pesante, è comunque uno sportivo, ma non è costruito (né fisicamente, né mentalmente) per la velocità pura.
Faccio fatica a credere che il fatto di aver alleggerito la sua costruzione possa avergli portato dei giovamenti: certo, adesso i Gordon sono più competitivi, ma continuando su questa strada si rischia di perdere di vista la tipicità, che invece deve rimanere un tutt’uno con la funzionalità.
D’altro canto, c’è l’opposta campana, il partito di chi cacciatore non è e vede nel Gordon solo un bel cane col quale andare a vincere in esposizione. Intento quanto mai comprensibile (a chi non piace vincere?), ma che questa volta privilegia l’esasperazione di caratteri fisici esteriori, quali il pelo o angolazioni eccessive, che rendono sicuramente il cane più “scenografico”, ma lo allontanano sempre più dall’idea di Gordon che è stata sintetizzata nello standard di razza.
Sta a tutti gli allevatori appassionati e coscienziosi far sì che questo bivio al quale è giunta la razza venga superato senza traumi, ma cercando di conservare quell’equilibrio che fa di un Gordon qualcosa di unico.
Allevare un Gordon equilibrato, aderente al tipo, ma anche dotato di quelle caratteristiche “professionali” per le quali è nato, giova anche a quanti cercano in lui un compagno affettuoso e fedele: tra i criteri irrinunciabili per una corretta selezione in allevamento deve esserci anche il controllo rigoroso del carattere, non si devono mettere in riproduzione soggetti timidi, addirittura mordaci, che non cercano con fiducia il contatto con l’uomo. Potranno anche essere i più bei cani del mondo o i cacciatori più potenti, ma mancheranno sempre di quelle doti psichiche che rendono più facile ogni addestramento e persino la normale convivenza quotidiana.


Il setter gordon

Riunione fra giudici e allevatori

 

Il 26 gennaio 2007 a Milano presso la sede dell'ENCI si sono riuniti il presidente SIS Francesco Balducci, il
presidente del Setter Gordon Club Lucio Fabrizi, il segretario Alberto Lenzi e alcuni giudici ENCI. Sono presenti i giudici ENCI Abele Barbati, Amedeo Bottero, Giuseppe Colombo Manfroni, Alessandro Evangelisti, Paolo Fontana, Alessandra Gaggero, Gianni Guffanti, Gioacchino Murante, Gian Battista Tabò, Rui Oliveira, giudice FCI, Mirto Bianchi, allevatore svizzero Setter Gordon. Purtroppo, per esigenze di spazio, sono stati contattati solo i giudici che negli ultimi anni hanno maggiormente giudicato il Setter Gordon.
L'obiettivo di questa riunione era quello di gettare le basi per avvicinare sia i soggetti da esposizione che quelli da lavoro allo standard FCI.
I Setter Gordon italiani in questi ultimi anni, grazie al lavoro degli allevatori e degli appassionati, hanno ottenuto ottimi risultati in tutto il mondo sia nelle esposizioni (molti i titoli vinti sia alle europee che alle mondiali) che nelle prove di lavoro (vedi i successi in Coppa Europa).
Rimane il problema di riuscire a indirizzare gli allevatori verso una selezione che permetta di dare maggiore
omogeneità alla razza: salvaguardando il tipo nei soggetti con linee di sangue da lavoro e mantenendo le doti venatorie del Setter Gordon nei soggetti con linee di sangue da esposizione.
Qui di seguito riportiamo un sunto della riunione tenutasi a Milano che ha avuto come obiettivo principe quello di cercare di evidenziare i punti salienti per dare maggiore omogeneità possibile ai giudizi.
Apre la discussione il presidente SIS Francesco Balducci ringraziando i partecipanti e dà la parola al
giudice Gioacchino Murante per dare inizio ai lavori, che fa presente che ci sono lamentele riguardo le differenze di giudizio. Abbiamo il solito problema di avere cani che sembrano appartenere a due razze
diverse: cani da lavoro e cani da esposizione. Esistono attualmente due tipi di Setter Gordon: uno leggero e rampante come un irlandese e uno più pesante e più alto al garrese. Si fa presente che la morfologia
dev'essere a servizio della funzione. Il Setter Gordon è un mesomorfo armonico rispetto al formato.
Si mettono in evidenza le differenze fra lo Standard FCI e lo standard redatto da Fabio Cajelli. Si prende come riferimento lo standard di Cajelli perché più dettagliato, perché descrive il Setter Gordon che c'era e che stiamo perdendo.
Il suo commento dà come indicativa un'altezza al garrese fra i 58 e i 64 cm per i maschi e fra i 56 e i 62 cm per le femmine (ideale 60 cm per poter compiere il lavoro a cui è chiamato a svolgere il Setter Gordon).
Standard FCI 62-66cm (-3 +3 ). Un cane di 70 cm difficilmente può svolgere il lavoro che deve compiere
perché è troppo pesante. Il Setter Gordon, ricordiamoci, è un cane che deve poter cacciare in terreni rotti e
difficili. L'indicazione della SIS sarebbe quella di penalizzare i cani grandi. Se un soggetto è più di 69 cm al garrese non dovrebbe essere giudicato. È da tener presente che un cane grande facilmente trasmette.
Ci sono alcune teste di Setter Gordon troppo leggere. La testa deve avere un indice cefalico di 50.
Teste troppo pesanti, d'altra parte, sono indice di apatia e indolenza. Quando si osserva una testa è fondamentale prendere in considerazione la posizione degli occhi.
L'occhio del Setter Gordon è in posizione sub-frontale, ed è quello che ci dà un muso pieno. Il labbro dev'essere abbondante. La mancanza del solco frontale è da penalizzare.
Importantissima è la stesura di una relazione. Da una relazione noi dovremmo essere in grado di capire di che razza si tratta. Attenzione anche alla cerchiatura del costato: non si confonda un cane grasso con la cerchiatura del costato (che dev'essere a metà del costato). Importante è la struttura. Il Setter Gordon è un
mesomorfo. Dolicocefalo. Collo arcuato, 4/10 dell'altezza al garrese, lungo quindi quanto la testa. La parte superiore del cranio è tondeggiante a ricordare una cupola. È l'unico Setter che deve averla così. Canna nasale lunga, lunga quasi quanto il cranio: in natura questo è difficile da riscontrare però la canna nasale più lunga è meglio è. L'occhio è marrone scuro. Attenzione agli occhi chiari perché cambia l'espressione del nostro Gordon.
Abbiamo già detto di non giudicare cani al di  sopra dei 69 cm al garrese. Sarebbe auspicabile in questi casi la misurazione con il cinometro. Valutare bene il rapporto braccio-avambraccio. L'altezza da terra al gomito e dal gomito al garrese è una misura importante. In un Setter Gordon  l'avambraccio corto è un difetto grave. Se riscontriamo un problema di avambraccio corto, se il cane merita l'eccellente la qualifica non cambia, viene però penalizzato nella classifica se è presente un soggetto con rapporto braccio-avambraccio corretto.
I cani, per esempio, di importazione australiana hanno la tibia molto lunga. Se la linea d'appiombo che, partendo dalla punta della natica, cade a terra non sfiorando la punta delle dita, ma più avanti, vuol dire che la tibia è troppo lunga. Questi cani hanno un movimento molto scenografico.
Sarebbe auspicabile redigere una scaletta con un criterio di giudizio per ogni regione anatomica.
Vediamo cani con un pelo esageratamente lungo. Attenzione a una toelettatura esagerata (che va penalizzata). Il pelo fa parte del tipo.  Per quanto riguarda le focature carbonate si chiede agli allevatori. È un problema un po' meno importante. Più importante è la costruzione dell'animale. Lo standard dice"colpi di matita neri sono permessi sulle dita, come pure righe nere sotto la mascella".
La coda, che non deve superare il garretto, delle volte è troppo lunga.
Si possono importare dei cani con alcuni difetti. L'allevatore può avere dei motivi di selezione nell'importare soggetti esteri. Attenzione che taluni soggetti di importazione hanno evidenziato una divergenza
degli assi cranio facciali. Le importazioni hanno migliorato la situazione della displasia dell'anca. Questi cani però, spesso, hanno delle angolazioni errate. Sono cani selezionati per lo show.
Le linee di sangue inglesi e australiane non sono state selezionate facendo particolare attenzione ai denti. La nostra scuola ci ha insegnato a guardare la correttezza del profilo esterno: quindi lo sviluppo mandibolare. Riguardo i cani selezionati per il lavoro troviamo soggetti che non hanno purtroppo un galoppo composto. Hanno un'andatura e una mentalità che non è quella del Setter Gordon, quindi non svolgono una cerca come quella richiesta dallo standard di lavoro. Come indirizzo ai giudici si dà quello di facilitare il
campionato di lavoro, qualora il cane lo meriti. Il Setter Gordon può essere paragonato a un cane da caccia
capace di trasportare dei pesi. Valutare: tipicità, espressione e costruzione. Un Setter Gordon deve avere una buona ossatura. I cani con linee di sangue da lavoro spesso hanno problemi di ossatura. Gli allevatori che selezionano per il lavoro, erroneamente, hanno cercato di selezionare un cane che possa competere con il Setter Inglese. Per quanto riguarda le prove, il giudice non può dare una qualifica se il cane non ferma solido. È auspicabile organizzare prove esclusive per Setter Gordon.

Riassumendo poniamo l'attenzione su:
ALTEZZA AL GARRESE
LUNGHEZZA DELL'AVAMBRACCIO
MANTELLO (no eccessiva lunghezza del pelo)
CODA  (no troppo ricca di pelo e no eccessivamente lunga)
LINEA DORSALE (no rampante)
POSIZIONE DEGLI OCCHI (subfrontale con salto naso-frontale
marcato)
LABBRO  (pesante e spesso)
PROFILI SUPERIORI CRANIO/FACCIALI
ASSOLUTA FEDELTA' ALLO STANDARD